Loriano Macchiavelli - Sequenze di memoria
Dopo aver letto il primo Antonio Sarti di Loriano Macchiavelli, ho deciso di leggere un romanzo vero e proprio, anzi un giallo vero e proprio, senza un protagonista, diciamo così, seriale. Ho scelto Sequenze di memoria, attirata moltissimo dall'edizione ecologica Ambiente VerdeNero, un bel tascabile di quelli da tenere comodamente in borsa e in carta riciclabile.
Il protagonista della vicenda è Ricotta (si tratta naturalmente di un buffo soprannome), un uomo sui 40 che, dopo oltre vent' anni di assenza, torna nel suo paese natale per partecipare al funerale di un amico. Ricotta se ne è andato da ragazzino, insieme ai genitori, e non era più tornato. Non amava il paese, la sua gente, la povertà di una vita sempre uguale, senza stimoli, senza motivazioni e con un passato da dimenticare. Ma Ricotta aveva degli amici, erano un quartetto inimitabile: lui, Pino, Martino e Gianni. E Gianni, l'allora suo migliore amico, gli è sempre rimasto particolarmente nel cuore. E' per questo che il parroco lo spinge a tornare, per rendere omaggio per l'ultima volta al suo amico defunto.
Ricotta torna e trova il paese sempre uguale. Ma, al posto della fabbrica della canapa ora c'è la Biochimica, che sparge i suoi veleni ovunque. E Gianni, che pare si buttato giù da una scarpata, era in prima linea nel cercare di sensibilizzare la popolazione sul "problema" inquinamento. Ricotta ritrova Pino, suo amico d'infanzia, e ora sposato con Clara. I due hanno una bella figlia: Nina, che lavora alla biochimica ed è la ex compagna di Gianni. Ricotta si trasferisce a casa di Gianni e scopre, piano piano, tutti i motivi per cui era considerato "pazzo" dalla gente del paese. Rompeva le balle insomma, voleva più controlli sulla fabbrica, le acque facevano morire i pesci, l'aria era irrespirabile, la mafia si era impadronita di tutto e a nessuno importava la sorte del paese, quel paese in cui lui e la gente vivevano e si sforzavano di amare. Ricotta viene così trascinato in una serie di eventi e capisce che Gianni non si è affatto suicidato ma che, in qualche modo, lo hanno fatto tacere. La verità prima o poi verrà a galla, mescolata a ricordi storici indelebili e vissuti tragici, rendendo tutto molto più chiaro ma, allo stesso modo, riducendo il protagonista offuscato dall'errore di essere tornato in un luogo maledetto, che ti risucchia senza speranza e senza alcuna possibilità di uscita.
Un bel giallo, ben costruito. Anche se del 1976, molto attuale e realistico. Macchiavelli scrive bene, è scorrevole, ti fa appassionare, è profondo quanto basta per non stancare, ti affascina con aneddoti della guerra, dell'amicizia, dell'amore, della passione, della pazzia... insomma, un autore da conoscere. Qui il protagonista non ha la mollezza di Antonio Sarti, ma è comunque di personalità ballerina, mentre sono altri i personaggi di polso che lo contornano, e l'effetto finale è perfetto e ben incastonato con il tutto. Insomma, mi è piaciuto, più di Piste dell'attentato e sicuramente lo consiglio!
2 commenti:
bello, bene, brava. sì però non posso correre a comprare e a leggere tutti i libri che commenti alla grande, eh!
Va beh però lo terrò presente.
A parte gli scherzi è bello leggere con che entusiasmo e accuratezza e precisioni parli dei "libri"!!
Ma graaaziieeee! Per quelli più belli c'è la lista in alto: VIB. Traduco per la tua giovane età: very important books! :PPPPPPPPPPP
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