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Loriano Macchiavelli - Sequenze di memoria

sequenze di memoria loriano macchiavelli
Dopo aver letto il primo Antonio Sarti di Loriano Macchiavelli, ho deciso di leggere un romanzo vero e proprio, anzi un giallo vero e proprio, senza un protagonista, diciamo così, seriale. Ho scelto Sequenze di memoria, attirata moltissimo dall'edizione ecologica Ambiente VerdeNero, un bel tascabile di quelli da tenere comodamente in borsa e in carta riciclabile.

Il protagonista della vicenda è Ricotta (si tratta naturalmente di un buffo soprannome), un uomo sui 40 che, dopo oltre vent' anni di assenza, torna nel suo paese natale per partecipare al funerale di un amico. Ricotta se ne è andato da ragazzino, insieme ai genitori, e non era più tornato. Non amava il paese, la sua gente, la povertà di una vita sempre uguale, senza stimoli, senza motivazioni e con un passato da dimenticare. Ma Ricotta aveva degli amici, erano un quartetto inimitabile: lui, Pino, Martino e Gianni. E Gianni, l'allora suo migliore amico, gli è sempre rimasto particolarmente nel cuore. E' per questo che il parroco lo spinge a tornare, per rendere omaggio per l'ultima volta al suo amico defunto.

Loriano Macchiavelli - Le piste dell'attentato

Il primo capitolo della serie delle indagini di Antonio Sarti, sergente della polizia ideato da Loriano Macchiavelli, un autore tutto emiliano, piacevolissimo e sicuramente molto noto ai più (meno a me, devo dire). Ho deciso di cominciare questo libro, uscito per la prima volta nel 1975, quindi leggermente datato ma ancora abbastanza attuale, anche se carico di quell'ingenuità che forse, trent'anni fa, caratterizzava un po' l'italiano medio. Loriano Macchiavelli mi è piaciuto! Prima di tutto perché i suoi romanzi sono tutti ambientati a Bologna o nell'Appennino, e per chi ama questi luoghi, leggerne è un vero toccasana. La sua scrittura è lievemente lenta ma dà il tempo di pensare, non stancante e mai banale. Il suo modo di esprimersi è tutto emiliano e rincuora. La sua volontà del "dire e non dire" appare forse offuscata in questo primo, ma si intravede e la dice lunga sull'abilità intellettiva del "personaggio". Insomma, bello!

Massimo Carlotto - Nessuna cortesia all'uscita

Il terzo libro delle avventure dell'Alligatore, Nessuna cortesia all'uscita, mi è piaciuto davvero molto. Più evoluto, incalzante, avvincente. I protagonisti sono sempre l'Alligatore ovvero Marco Buratti e il milanese Beniamino Rossini. Questa volta la vicenda è incentrata sulla mafia del Brenta, coinvolge diversi personaggi e l'intreccio è ben costruito. Nei precedenti romanzi ho trovato un buon equilibrio tra giallo e noir, mentre questo libro l'ho sentito più noir.

La mafia del Brenta è raccontata con le parole di Carlotto e l'azione si snoda attraverso paesini veneti, locali e luoghi che conosco molto bene e devo dire che la cosa mi attrae parecchio. Ma la panoramica coinvolge anche la mafia russa, la criminalità albanese, l'illegalità cinese, la corruzione della magistratura. Tutte situazioni ben intrecciate tra loro, che non lasciano il minimo sospiro o esitazione al dubbio di cosa è vero e cosa no. Sembra quasi un film, una pellicola che scorre, e lo fa davvero bene. 

Massimo Carlotto - Il mistero di Mangiabarche

Questo mese ho fatto il pieno di Carlotto e credo che per un po' mi metterò in pausa. Il secondo romanzo che vede come protagonista l'Alligatore, ovvero Marco Buratti, un ex galeotto incarcerato ingiustamente che, uscito di galera, fa l'investigatore privato a modo suo. Il suo scopo è quello di riportare la giustizia in modo lecito e illecito, l'importante che vengano accusati i veri colpevoli e mai degli innocenti.
Questo libro si ricollega al primo, La verità dell'Alligatore, dove alla fine Marco e il suo "collega" Beniamino Rossini (un esponente della mala ed ex galeotto giustamente incarcerato) scappano in Corsica perché la situazione a Padova non era delle migliori.
L'avventura comincia quindi in Corsica e si snoda tra l'isola francese e la Sardegna, terra che Carlotto conosce molto bene, dato che sono diversi anni che abita a Cagliari. Un'ambientazione che quindi mi ha colpita. Sono padovana ma anche mezza sarda e conosco bene sia il Veneto che la Sardegna e mi ci ritrovo molto nei pensieri e nelle sensazioni di Carlotto.

Massimo Carlotto - La verità dell'Alligatore

L'Alligatore è il protagonista di una serie di romanzi ideato da Carlotto e, come seconda lettura dopo L'oscura immensità della morte, devo dire che non è stata affatto male. L'Alligatore è un ex cantante di blues, un ex galeotto non colpevole, un patito del calvados con l'ossessione della giustizia. Da quando è uscito di prigione infatti, dopo una condanna sbagliata, investiga a modo suo tra la malavita conosciuta in carcere e la giustizia, per far luce in casi molto oscuri e dalla dubbia sorte. Ad accompagnare l'Alligatore, ovvero Marco Buratti, l' ex compagno di carcere Beniamino Rossini, più duro e crudo, ma più capace ad affrontare certe situazioni spiacevoli e crudeli legate alla mala.

Ian Sansom - Il caso dei libri scomparsi

La copertina quasi anticata di questo libro è decisamente affascinante. L'ho comprato anche se solitamente non sono molto attratta dai gialli, anche se soft come questo.
La storia è quella di Israel, un laureato in lettere, tipico uomo british, che vive a Londra con fidanzata super impegnata al seguito, mangia sempre fuori, è un quasi fallito lavorativo, non vede altro che il cibo di Londra, il caffè di Londra, le botteghe di Londra, gli abiti costosi di Londra, ecc. Israel, un uomo non proprio bello e un po' rotondo ma molto colto, che sogna di diventare il bibliotecario di un'importante bibilioteca, si ritrova ad accettare un lavoro in Irlanda del Nord, e ad affrontare un viaggio che non sarà per nulla quello che si aspettava. Il giorno del suo arrivo infatti, si accorge che la biblioteca in cui doveva prestare servizio temporaneo come bibliotecario è chiusa, non c'è nessuno, ma proprio nessuno! E in aggiunta i libri non ci sono! 15.000 volumi sono stati portati via all'insaputa di tutti, insomma qualcuno li ha rubati! 

Alexander McCall Smith - Le lacrime della giraffa


Un libro comprato qualche anno fa a Modigliana, sull'Appennino Tosco-Romagnolo, passeggiando per le vie di questo minuscolo paesino nel cuore della Romagna. Attirata (ovviamente e come al solito) dalla copertina e dai suoi colori brillanti. Il libro è ambientato in Africa, precisamente a Gaborone, capitale del Botswana. La protagonista è la bellissima e affascinante Precious Ramotswe, un'investigatrice privata donna. Questo è causa di pettegolezzi in città, come il carattere di Precious, molto determinata, priva di pregiudizi sociali, convinta che una donna possa fare tutto, anche in Africa, anzi soprattutto. Nonostante il padre desiderasse che la figlia si aprisse una macelleria, Precious riesce, con non molte difficoltà, a realizzare il suo sogno. Filosofa, amante del tè rosso, ordinata, intelligente e molto amabile. Tutte qualità che la rendono vincente, in un paese difficile. Il libro si snoda in una storia semplice e non troppo avvincente. Non aspettatevi dunque un giallo complicato o un thriller di quelli americani dove non si capisce nulla fino alla fine. Il New York Times l'ha definita "la Miss Marple africana". Ecco, non esageriamo. La lettura è semplice, il punto forte sono le riflessioni, le descrizioni dell'Africa, della sua gente, della vita, del come una donna possa vivere l'Africa e i rapporti con gli uomini. Insomma, una realtà diversa dalla nostra che viene raccontata con una vena ottimistica e deliziosa. Una donna con le palle (come quelle che piacciono a me), che sa destreggiarsi nella quotidianità, e che troverà anche l'uomo della sua vita. Molto carino, una lettura piacevole, semplice, scorrevole e che vi lascerà dentro il profumo della sabbia africana, che vola dappertutto, che copre tutto. 

"non ci si può fidare dei tipi intelligenti"
"non rivangare il passato a volte è il miglior consiglio che si può dare a qualcuno"
"bisogna far prendere aria agli errori"
"non si può sperare di cambiare l'Africa"
"e poi l'Africa aveva un modo tutto suo di tornare e ricoprire ogni cosa"
"è facile influenzare la vita degli altri, facile mutare la stanzetta in cui le persone trascorrono la propria vita"
"la notte è un brutto momento per le domande senza risposta"
"le scarpe sono realiste"
"a volte l'ignoranza è più comoda della conoscenza"

Alexander McCall Smith - Il club dei filosofi dilettanti


Il libro Le lacrime della giraffa, di Alexander McCall Smith, mi era piaciuto molto, soprattutto per i riferimenti alla sua Africa. Questo autore è infatti nato in Zimbabwe, ma ha studiato in Scozia, dove attualmente vive. La sua personalità e l'amore per la sua terra prorompono nella scrittura semplice, poco ricercata, efficace, sensibilissima. Nonostante non ami molto la lettura troppo "facile", ho apprezzato l'autore, quindi ho comprato anche questo libro, incuriosita da un'altra figura, oltre a quella di Precious Ramotswe, l'investigatrice africana: Isabel Dalhousie, filosofa e investigatrice di Edimburgo

Isabel è una donna più raffinata di Precious, ma ugualmente profonda ed intelligente. La differenza di cultura in cui è cresciuto l'autore si nota in ogni frase. L'interiorità femminile viene descritta al maschile, ma c'è, si sente, avvolge. 
La storia è quella della morte misteriosa di un ragazzo, di cui nessuno si chiede il perchè, ma Isabel non riesce a farsene una ragione. La ragazza ha infatti guardato questa persona negli occhi, mentre cadeva da un palco di un teatro, e poco prima che morisse. Non si dà pace, quello sguardo, l'ultimo, era rivolto a lei.
Imperterrita comincia una serie di indagini casalinghe, dove emozione, disperazione, ricerca assidua, tristezza e malinconia si accavallano a nebbia e umidità.

Nonostante la lettura sia piacevole, il libro non mi ha soddisfatta. L'ho trovato poco ricco, troppo leggero, troppo..poco gratificante. Non credo che tornerò a leggere dei casi di Isabel Dalhouise, peraltro neanche così avvincenti. Forse mi lascerò cullare dai ricordi del colore e del calore dell'Africa raccontata dalla stupenda, ferma, rigorosa e sensualissima Precious Ramotswe.

"solo gli immaturi e gli stupidi si fanno impressionare dalla depravazione"
"ci sono due categorie tenute a un riserbo praticamente assoluto: i medici e gli amanti"
"la moralità dipende dalla comprensione dei sentimenti altrui"
"chi trova gode, chi perde piange"
"noi crediamo che, noi ci chiediamo se.."
"finirà non già con uno schianto, ma non un piagnisteo" Eliot
"e i porti hanno nomi per il mare" Eliot
"era sintonizzata su una frequenza diversa da quella della maggior parte della gente, e la manopola era rotta"
"una sola parola di verità conquisterà il mondo"
"la semplice banalità del male"



Notti e Nebbie - Carlo Castellaneta


1944, Milano è occupata dai nazisti e i fascisti si stanno riorganizzando nella Repubblica di Salò. Protagonista del romanzo è un fascista della prima ora, un attivista sprezzante che persevera nella fedeltà a Mussolini. Poliziotto severo e crudele nei confronti dei fermati per motivi politici, viene nominato capo della Squadra politica. Per il suo lavoro l'uomo si avvale delle delazioni e delle soffiate di alcune amanti. In lui sesso e violenza si esaltano e vivono in stretto contatto, sfociando in una crudeltà bestiale e cieca con cui cerca di far argine ai cambiamenti drastici che stanno avvenendo in Italia. Ma qualcuno incomincia a braccarlo, il nemico è più vicino di quanto lui voglia credere.


Un libro duro e crudo, violento. La storia fascista vista da un fascista. Con i suoi pro e contro. Molto difficile da apprezzare per una donna, anche se fa intravedere aspetti difficili e importanti.


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Nota

Questo blog rappresenta una raccolta di opinioni personali e pertanto soggettive. Le foto delle copertine sono tutte tratte da web.