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Il primo capitolo della serie delle indagini di Antonio Sarti, sergente della polizia ideato da Loriano Macchiavelli, un autore tutto emiliano, piacevolissimo e sicuramente molto noto ai più (meno a me, devo dire). Ho deciso di cominciare questo libro, uscito per la prima volta nel 1975, quindi leggermente datato ma ancora abbastanza attuale, anche se carico di quell'ingenuità che forse, trent'anni fa, caratterizzava un po' l'italiano medio. Loriano Macchiavelli mi è piaciuto! Prima di tutto perché i suoi romanzi sono tutti ambientati a Bologna o nell'Appennino, e per chi ama questi luoghi, leggerne è un vero toccasana. La sua scrittura è lievemente lenta ma dà il tempo di pensare, non stancante e mai banale. Il suo modo di esprimersi è tutto emiliano e rincuora. La sua volontà del "dire e non dire" appare forse offuscata in questo primo, ma si intravede e la dice lunga sull'abilità intellettiva del "personaggio". Insomma, bello!

Antonio Sarti è un sergente anomalo. Soffre di una fastidiosa colite da stress, e fa coppia con un collega innamoratissimo della sua auto (con cui parla), che ha l'ulcera. Una coppia non molto affiatata ma simpatica, anche se ad emergere è sempre Antonio. In questo libro, ambientato a Bologna, avviene un attentato a una stazione radio dell'Esercito, in cui muoiono quattro soldati. Da qui, Antonio e colleghi si impegneranno alla ricerca dei colpevoli, ma il caso viene subito chiuso appena arrestato un sovversivo ricercato per molto tempo dalla polizia. Ma Sarti non ci sta! Non è convinto, le indagini sono state troppo superficiali e accantonate troppo presto. Così, a dispetto degli ordini del capo, comincia una ricerca tutta sua, che lo porterà, per intuito e forse poca coscienza, alla scoperta della verità.

Un libro leggero che forse rispecchia un po' la mentalità degli anni '70, ma resta comunque un romanzo attuale, anche se non proprio nello stile noir contemporaneo. E' anche da considerare il fatto che Macchiavelli è stato il primo giallista italiano ad essere pubblicato con la Mondadori, quando la casa editrice stampava soltanto gialli esteri, considerando l'italiano poco commerciale. Soltanto per questo Loriano andrebbe quantomeno conosciuto, perché i suoi romanzi hanno portato un grande contributo allo sviluppo e alla diffusione del giallo, per così dire, all'italiana.