Yukio Mishima - Musica

Perché intrufolarsi in un piccolo negozietto di libri usati, di quelli di una volta. Perché vedere un libro dal titolo magico e dall'apparente fascino che la musica evoca in te, perché comprare quel libro per regalarlo a una persona che vive di musica e perché, poi, rendersi conto che di musica non parla affatto e vedere negli occhi di quella persona la delusione...
beh, la delusione stava trascinando anche me. Perché ho preso il libro senza leggerne la trama, speravo che fosse un romanzo sulla musica, speravo che dentro ci fosse altro. Nonostante in questo libro la musica sia intesa come sessualità (ovvero, si tratta dell'analisi di un caso di frigidità poi risolto) e nonostante sia un libro che descrive il percorso analitico di un psicoterapeuta nei confronti di una giovane ragazza anorgasmica (e non direi sia proprio il mio genere), devo dire che mi ha colpita. Letto pensando agli spartiti del pianoforte, la metafora della musica entra talmente dentro che davvero a volte sembra di sentirla suonare. 


Siamo sicuramente ad alti livelli di cultura, intelligenza, esposizione, abilità di scrittura, eleganza, precisione, distacco emotivo non troppo eccessivo che non guasta, abile costruzione del romanzo. Un Mishima insomma che vale la pena di leggere, anche se forse non il migliore, anche se forse non è il libro adatto per conoscere la sua arte. Perché di arte si tratta, le parole sono incastrate perfettamente, come i pezzi di un puzzle che entrano senza troppa fatica e alcun dispiacere.
Reiko, una ragazza forte e fragile, dolce e tormentata, bugiarda e ingannevole, intelligente e seducente, non sente più la "musica". E il dottor Kazunori, uno psicanalista fermo ma sensibile, che si lascia ammaliare con coscienza e che sente questo caso come se Reiko fosse parte di lui, della sua anima, della sua famiglia. Una storia che diventa amore e musica, che rilascia dolci sentimenti e flebili carezze che non possono essere date, e che riempie il cuore di tenerezza. Cosa è amore e cosa no? Cosa è musica e cosa no? Un percorso che porta alla guarigione e crescita di entrambi, in cui non si capisce fino in fondo chi sia il vero "dottore", perché "l'infelicità riconosce l'infelicità".



3 commenti:

Filli ha detto...

Buon anno :)
é proprio vero che l'infelicità riconosce l'infelicità...
Un bacio forte
Filli

Unknown ha detto...

Un bellissimo libro, Mishima sa stregare, i tuoi personaggi ti entrano sotto la pelle e lasciano impressioni che non passano.
Sembra scrivere direttamente dal cuore, ma con la durezza della ragione! :)

Mara ha detto...

mgari da regalare a Natale :-)

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Nota

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