Niccolò Ammaniti - Io e te

Finalmente mi sono decisa a scrivere questa recensione su Io e Te, il nuovo libro di Niccolò Ammaniti, un autore che mi piace, che stimo molto e che ho sempre considerato brillante e profondo. Io e te appare come un piccolo libricino, quasi un lungo racconto, ha le pagine in carta riciclata (che, ahimè, vengono via se non siete lettori troppo delicati) e si legge davvero in fretta.
La storia è quella di Lorenzo, un adolescente diverso dagli altri, particolare, che adora la sua famiglia ma è nello stesso tempo molto chiuso con le altre persone, con cui non riesce a legare, e che considera noiose, di un livello più basso, ripetitive, senza nulla che possano affascinarlo o accrescerlo.
I genitori non lo capiscono, nonostante l'affetto, pensano che lui abbia dei problemi psicologici, che la socializzazione sia importante, ma Lorenzo sta bene così, basta a se stesso, non ha bisogno degli altri, anzi, per dirla tutta, a lui degli altri non frega proprio niente (perché non mi lasciavano in pace? Perché dovevo essere uguale agli altri? Perché non potevo vivere per conto mio in una foresta canadese?).



Così un giorno gli viene una brillante idea. Quella di fingere e di diventare ciò che gli altri si aspettano da lui. La cosa funziona, i suoi compagni cominciano a considerarlo uno di loro, la sua famiglia è contenta, lo psicologo non è più necessario, ma soprattutto Lorenzo è finalmente diventato un ragazzo normale (il calcio era un gioco cretino, tutti a rincorrere una palla, ma era quello che piaceva agli altri. Se imparavo quel gioco era fatta, avrei avuto degli amici).
Un giorno Lorenzo, per far contenta la mamma, racconta che è stato invitato a trascorrere una settimana in montagna da una sua compagna di scuola. La madre è felicissima, gli compra abiti e sci, lo ricopre di attenzioni. Ma Lorenzo, una volta detta la bugia, non sa più come uscirne, e continua nella sua "balla", chiudendosi invece un'intera settimana nella cantina di casa.
A svegliarlo dal suo torpore sarà Olivia, la sorellastra, una donna splendida con mille problemi e schiava dell'eroina. Olivia lo trascinerà con la sua vitalità nella vita reale, schiaffandogli in faccia i problemi fisici ed esistenziali che hanno anche le altre persone, e facendogli aprire gli occhi a una realtà diversa, quella di persone differenti da lui, che non appartengono al suo ceto sociale borghese e che riescono, nonostante le loro crisi, a sorridere della vita e a non essere travolte da un sè grandioso.
Durante tutta la settimana Olivia starà male, avrà una forte crisi di astinenza, ma i due fratelli si ritroveranno, amici, a volersi bene come quando erano bambini.
Qualcosa cambierà nella vita di Lorenzo? Sì, come sempre in tutti i romanzi di formazione di Ammaniti. 
Uno scorcio di una società nobile e ricca, molto lontana dalla mia personale concezione di vita, ma che conosco mio malgrado molto bene. Uno spaccato di presunzione e bigottismo esasperante, tramite un personaggio superbo e pieno di sé, ma anche vigliacco e protetto dal suo ceto sociale, completamente vinto da una società in cui non si sente capito, né mai lo sarà, perché, nonostante la sua sia una crisi adolescenziale è in realtà una crisi esistenziale molto profonda, e lo accompagnerà tutta la vita. Un'accettazione della vita là fuori, dunque, come introduce la stringa Einaudi? Credo molto di più. Una luce verso una diversa consapevolezza, più chiara e forte, del proprio carattere, del proprio io, della propria esistenza interiore con la quale si deve imparare a convivere con se stessi, ma soprattutto con gli altri.

Un Ammaniti diverso dal solito ma sempre uguale. Ma questo libro non mi ha lasciato il solito calore. Forse che l'autore si sia un po' troppo...imborghesito????

"le cose, una volta pensate, che bisogno c'è di dirle?"
"un Lorenzo che si vergognava a parlare con gli altri ma che voleva essere come gli altri. Mi piaceva fare finta di amare gli altri"
"mi ricordo che i miei compagni mi abbracciavano ed era bello perché credevano che ero uno di loro"
"da qualche parte, ai tropici, vive una mosca che imita le vespe. Ha quattro ali ma le tiene una sull'altra, così sembrano due. Ha l'addome a strisce gialle e nere, le antenne e gli occhi sporgenti e ha anche un pungiglione finto. Non fa niente, è buona. Ma, vestita come una vespa, gli uccelli, le lucertole, persino gli uomini la temono. Può entrare tranquilla nei vespai, uno dei luoghi più pericolosi e vigilati del mondo, e nessuno la riconosce"
"li imitavo con discrezione. Da imitazione a caricatura è un attimo"
"ma più inscenavo questa farsa più mi sentivo diverso. Il solco che mi divideva dagli altri si faceva più profondo. Da solo ero felice, con gli altri dovevo recitare. Questa cosa, alle volte, mi impauriva. Avrei dovuto imitarli per tutto il resto della vita?"
"come stavo bene. Se mi portavano cibo e acqua ci avrei passato il resto della vita. E ho capito che se finivo in isolamento in prigione ci sarei stato in grazia di Dio"
"guarda che se tu te ne stai nascosto e ti fai gli affari tuoi non vuol dire che sei una brava persona. E' troppo facile pensare così"
"è imbarazzante essere visti quando stai male. E quando uno sta morendo vuole essere lasciato solo"
"ma le mie storie le tenevo per me, perché se le raccontavo si sciupavano subito come i fiori di campo tagliati e non mi piacevano più"
"odiavo le fini. Nelle fini le cose si devono sempre, nel bene o nel male, mettere a posto"


2 commenti:

Nicky ha detto...

un piccolo pensiero per te e il tuo blog
http://bookshelf-nicky.blogspot.com/2011/01/stylish-blogger-award.html

Lisa ha detto...

ciao cara!!! anche io ho finalmente letto questo piccolo libricino e devo dire che nonostante non ami molto i libri piccini .. a me è piaciuto!! l'ho trovato un bel racconto di formazione.. non so, secondo me ammaniti ha "trasmesso" bene le emozioni adolescenziali: la sensazione di essere inadatti, la voglia di solitudine e al contempo di essere accettati. poi mi ha commossa la storia di Olivia.. unica pecca: troppo corto!

Posta un commento

Delicious Save this on Delicious

Nota

Questo blog rappresenta una raccolta di opinioni personali e pertanto soggettive. Le foto delle copertine sono tutte tratte da web.