Bruno Canino - Vademecum del pianista da camera


Libricino trovato in uno scaffale impolverato e imbucato di una nota libreria ferrarese..per caso! Appena l'ho preso in mano l'ho sentito mio!
Un fantastico e tagliente Bruno Canino, pianista da camera, che si racconta e racconta la musica dal punto di vista di questi musicisti un po'..diciamo bistrattati. 
A vederlo dal vivo, Canino non si direbbe così simpatico!
Ma la scrittura è veramente ironica e divertentissima, sempre se riuscite a cogliere tutti gli aneddoti anche tecnici che vi sono quasi nascosti..ho fatto davvero fatica in qualche punto!
Un piccolo Vedemecum insomma, un racconto a sprazzi delle principali vicessitudini che i musicisti devono affrontare praticamente tutti i giorni, per piacere, ma anche per dovere.
Con difesa a spada tratta del pianista da camera, considerato dai più (ahimè), un musicista senza talento.

"gli altri musicisti si lamentano se il pianoforte non è accordato a dovere, però poi scalpitano d'impazienza se l'accordatore fa il suo lavoro, e non sgombra il campo con sollecitudine"
"se in un quartetto, trio, duo, ottetto, uno dei suoi componenti troppo unanimemente spinge all'elogio e all'ammirazione, e questo qualcuno magari siete voi, non inorgoglitevene troppo: si è tutti nella stessa barca, e se qualcuno si è distinto, vuol dire che questa barca faceva acqua e aveva probabilità di affondare"
"sembra che, in tempi non poi remoti, presso alcuni grandi maestri, la lezione di pianoforte iniziasse con un quarto d'ora di basso continuo che l'allievo doveva realizzare a prima vista. Questo per non dimenticare che lo studio del pianoforte, checchè si pensi di noi poveri pianisti, non serve (o non dovrebbe servire) soltanto a muovere le dita, ma è uno dei mezzi più efficaci e gradevoli per impadronirsi della musica"
"si è quasi estinto l'uso, che un tempo deprecavamo ma di cui oggi abbiamo quasi quasi nostalgia, di fare un po' di musica assieme al padrone di casa, o con qualcuno degli ospiti (non si trattava di professionisti, è chiaro); mentre resta inaccettabile che la presenza di un pianoforte giustifichi la richiesta, al pianista del gruppo (stanco, forse un po' bevuto, inibito dai colleghi): "Ci suoni Lei qualcosa da solo"
"il pianoforte si sa, anche se si cerca di farlo dimenticare, è uno strumento a percussione, dotato di grande rapidità e nettezza d'attacco, e non ci si può permettere quelle benefiche minimali sfasature che in un quartetto d'archi non vengono avvertite e fanno respirare con agio la frase e la sonorità"
"se c'è qualcosa di più insopportabile di un pianista che pesta, sono due pianisti che pestano!"
"alcuni violinisti sono capaci di trilli talmente rapidi e ubriacanti, che nè essi stessi nè la percezione sono capaci di dirvi da quale nota inizino"
"vogliamo qui confessare l'inconfessabile sogno di ogni pianista da camera? Tutti gli strumentisti sono pagati un tanto per ogni nota esaguita, e si suona un bel Trio di Mendelssohn..."

1 commenti:

Doc Nature ha detto...

grazie per la visita e per il commento

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Nota

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