Chuck Palahniuk - Soffocare

soffocare
La mia prima lettura di Palahniuk e già me ne sono innamorata. Un autore difficilmente collocabile in un genere, almeno da questo libro, in cui l'introduzione che presenta la trama è soltanto un pretesto per l'approfondimento di argomenti interiori molto profondi. E Palahniuk ci riesce molto bene, devo dire. Mi aspettavo infatti una descrizione più accentuata e forse maggiormente teatrale sulle "commediette da soffocamento", in realtà dentro il libro c'è molto altro, che colpisce e conquista.

Il protagonista è Victor Mancini, che si guadagna da vivere in modo un po' strambo, e arrotonda tramite tragicommedie riuscitissime: in poche parole se ne va al ristorante, finge di soffocare, viene incredibilmente salvato da qualche coscienzioso che, acquisendo un fantomatico senso alla propria vita, gli manda ad ogni anniversario della vicenda, un assegno di di gratitudine. Dopo poco tempo, Victor riceve l'assegno quasi quotidianamente, ma quei soldi gli servono per pagare la retta di una casa di cura in cui è ricoverata la madre morente.



Presentato dall'autore in modo forte, come ragazzo cresciuto senza un padre e da una madre sbandata, tossicodipendente, ladra, totalmente contro corrente e pazza, Victor è anche un ex studente di medicina fallito, sommerso e travolto da quegli studi che gli hanno annebbiato la mente e la praticità della vita, sesso dipendente in attesa di una guarigione speranzosa, che non ama niente e nessuno se non sé stesso, cinico e caparbio nelle sue convinzioni, ma anche profondamente infelice. Un carattere completamente sottomesso a quello della madre, che lo ha sempre comandato a bacchetta e gli ha inculcato cose che lui ha sempre creduto e che non riesce ad espellere dalla mente e dal cuore, Victor paga la sua lunga e dolorosa espiazione, ricercando un padre che non si trova né si troverà mai. La madre non lo riconosce neppure ma lui la va a trovare tutti i giorni, e tutti i giorni le racconta la favola che vuole sentire perché lui non si dà pace, non vuole che muoia ma sa che, se rimane viva, sarà lui quello che, lentamente, continuerà a morire, giorno dopo giorno. Ad arricchire la vicenda personaggi che sembrano minori ma che sono fondamentali, incastrati con le loro personalità vacillanti a formare un quadro quasi surreale. 

Le riflessioni, anche se a tratti sembrano superficiali, sono molto profonde e le frasi d'effetto coronano una riflessione unica sulla vita che ti lascia qualcosa di davvero profondo dentro. Un libro comunque imprevedibile e dal finale inimmaginabile, che risulta nel complesso vincente e geniale, confermando Palahniuk come degno successore di un De Lillo indimenticabile. 

"ogni cosa in più che possiedi è solo l'ennesima cosa che un giorno perderai"
"sembrava che quel momento dovesse durare per sempre. Che bisognasse rischiare la vita per ottenere affetto. Che bisognasse arrivare a un pelo dalla morte perché qualcuno si decidesse a salvarti"
"l'arte non nasce mai dalla felicità"
"immaginati una persona tanto stupida da non sapere che la speranza non è che una delle tante fasi che prima o poi si superano. Che davvero ha pensato fosse possibile fare qualcosa, una cosa qualsiasi, che durasse per sempre. Ci si sente stupidi anche solo a ricordare tutto questo. C'è da stupirsi che uno così sia sopravvissuto tanto a lungo"
"poi accende la tv e si mette a guardare una soap opera, avete presente, no? Gente vera che interpreta gente finta e con problemi inventati, a uso e consumo di gente vera che le guarda per dimenticare problemi veri"
"se non posso diventare un grande dottore che salva centinaia di pazienti, almeno in questo modo sono un grande paziente che crea centinaia di potenziali dottori"
"la gente è pronta a fare salti mortali se solo la fate sentire onnipotente"
"non devi essere per forza bello, almeno non in superficie, eppure vinci lo stesso. Devi solo lasciarti andare, fare il debole e l'umiliato. Continuare per tutta la vita a ripetere: scusa, scusa, scusa, scusa..."
"probabilmente è così che gli uomini hanno reagito all'ostilità di Eva. Distraendola. Aspettando che le passasse. Evitando lo scontro. Scappando"
"Avanti, buttatemi tutto addosso, fate di me il povero passivo indifeso nella vostra orgia delle colpe. Sono qui, scaricatevi"
"E' buffo come uno non pensi mai alle donne che ha già avuto. Sono sempre quelle che ti sfuggono a rimanere indimenticabili"
"Se sei nell'atrio di un grande albergo e senti Il Bel Danubio blu, scappa. Non pensare. Corri e basta"
"Quando compi trent'anni diventi tu il peggior nemico di te stesso"
"Le cose che impari a medicina le impari, e una volta imparate non c'è modo di tornare indietro. Beata ignoranza. Le poche cose che so bastano già a rendermi la vita tutt'altro che facile. Quando scopri quali e quante sono le cose che possono andar male, smetti di vivere e cominci ad aspettare. Il cancro. La demenza senile. Ogni volta che passi davanti a uno specchio ti perlustri la faccia in cerca di quella macchiolina rossa che significa fuoco di Sant'Antonio. Vedi anche: tigna. Vedi anche: scabbia. Vedi anche: malattia di Lyme, meningite, febbre reumatica, sifilide"
"fare figli è l'oppio dei popoli!"
"Insomma, io sono stufo di avere sempre torto solo perché sono un maschio. Cioè, quante volte un uomo può sentirsi ripetere che è un oppressore, un prevenuto, un nemico, prima che decida di gettare la spugna e diventare nemico per davvero? Dopo un po' ti arrendi e accetti di essere sessita, bacchettone, insensibile, rozzo, imbecille. Le donne hanno ragione. Sei tu che ti sbagli. Dopo un po' ti ci abitui. Ti adegui alle loro aspettative. Anche se la scarpa non è della tua taglia, il piede ce lo fai entrare a forza. Diciamocelo: in un mondo senza più Dio, il nuovo dio non sono forse le madri? L'ultimo bastione sacro e inespugnabile. Che la maternità sia l'ultima magia perfetta, l'ultimo miracolo? Ma è un miracolo impossibile per gli uomini. Con un fallo non ci pianti nemmeno un chiodo. Le donne nascono già talmente avvantaggiate, a livello di capacità. Se un giorno gli uomini impareranno a partorire, allora sì che si potrà cominciare a parlare di parità fra sessi"
"la linea che separa la scienza dal sadismo è invisibile"
"nessuna donna è davvero bella come lo è nella tua testa. Niente è eccitante quanto la tua fantasia"
"i muscoli della coscia di un essere umano sono identici alla carne di tacchino scurita dalla cottura. Al primo anno di anatomia è impossibile guardare un pollo o un tacchino senza pensare che stai mangiando un cadavere"
"si vive e si muore e il resto è solo un'illusione. Puttanate da femmine sottomesse che si riempiono la bocca di sentimenti e sensibilità. Un mucchio di stronzate soggettive ed emotive. L'anima non esiste. Esistono le decisioni e le malattie e la morte"
"E' pazzesco come una donna può fraintenderti se, per sbaglio, mentre le affondi il muso tra le chiappe morbide, dici: ti amo"
"in un certo senso, avere una dipendenza è sinonimo di intraprendenza. Una bella dipendenza come si deve toglie alla morte l'elemento sorpresa. E poi diciamocelo: pensare che un essere umano debba vivere in eterno è proprio una cosa da femmine"
"a questo mondo esiste qualcosa che non delude mai le aspettative?"
"se una persona non la vedi tutti i giorni ti accorgi di come cambia"
"faccio il pieno, cerco un incidente e mi metto in coda. Giusto per sentirmi parte di qualcosa"
"se la scelta è fra non essere amati ed essere vulnerabili, sensibili ed emotivi, allora l'amore potete anche tenervelo"
"ormai non fingo nemmeno più di capire come funziona la mia testa"
"E' patetico come non siamo capaci di convivere con ciò che non comprendiamo. Come abbiamo bisogno di etichettare e spiegare e dissezionare tutto quanto. Persino le cose inspiegabili per definizione. Persino Dio"
"Chissà, forse per arrivare ai miracoli veri bisogna fare qualche gavetta"
"Questa gente più che un orgasmo cerca l'oblio. Dimenticare. Tutto. Per due, dieci, venti minuti. Mezz'ora. O forse è così che si diventa la gente quando la trattano come bestiame. O forse anche questa è solo una scusa. Forse è solo perché si annoiano. Forse gli esseri umani non sono fatti per passare un giorno intero seduti in scatole minuscole stipate di gente senza poter muovere un muscolo. Siamo persone giovane e sveglie, vive. Se ci pensi, è difficile dire quale delle due cose sia più innaturale"
"sono così intelligente che riesco addirittura a negare i miei sogni"
"E' un jamais vu. Il contrario francese del dejà vu, quando tutti ti sono sconosciuti, benché tu sia convinto di conoscerli"




4 commenti:

Ricette Leggere ha detto...

le frasi finali sono di vero effetto...

Stia ha detto...

Sì va bene, belle frasi, chi non le ha pensate almeno una volta? Chi non ci si è ritrovato? Basta forse una parola a riassumere tutte le citazioni che riporti: pessimismo? Forse un po' mi viene da pensare: già visto, già sentito, già vissuto. E allora mi chiedo: e poi? Poi forse mi risponderai: leggi il libro, e penso proprio che lo farò. E penso che le esperienze e le parole degli altri comunque sono diverse dalle mie e val la pena di ascoltarle. Come un bisogno, un'urgenza di capire se quello che sta fuori magari è anche dentro di me...

un garage pieno di libri ha detto...

ganzo eh? però quante citazioni, sono più lunghe della recensione!!! :-D

LaLeggivendola ha detto...

'Soffocare' mi è piaciuto assai. Non è il mio preferito di Chuck, però mi è proprio garbato. E' fantastico come riesce ad esporti personaggi sempre sbandati e a farti vedere tutto dal loro punto di vista. Finisci di leggere che sbandi un po' anche tu.

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Nota

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