Sam Savage - Firmino


Un libro che mi ha letteralmente conquistata! Ho trovato Savage uno scrittore brillante, molto vicino al mio animo e alla mia interiorità, e che ha saputo cogliere un problema esistenziale in modo intelligente e con una sottile e divertente metafora che mi ha sciolta!

La storia è quella di un topolino, il tredicesimo, che si sente diverso dai suoi fratelli e da sua madre, che è diverso. A lui non è concesso nutrirsi come gli altri (essendo il tredicesimo e avendo la madre 12 capezzoli), a lui non piace fare il topo in cerca di cibo come fanno tutti i suoi simili affamati, a lui non piace correre nei vicoli e impantanarsi nelle fogne..lui sogna. Sogna la vita degli uomini, si sente uno di loro, li cerca, vuole la sua compagnia, vuole elevarsi. E allora, da piccolo divoratore di libri, comincia la sua ricerca solitaria tra gli uomini, prima in una biblioteca, poi nella casa di uno che diventa il suo "migliore amico", ancora nella bellezza delle donne che lo abbagliano (mentre invece le sue simili non gli fanno un baffo)..e ancora traspare la musica, la letteratura, l'amore, la crisi esistenziale di un topo che in realtà pensa e che dagli uomini viene purtroppo visto soltanto come un topo (da rifuggere, con cui giocare, di cui liberarsi..). Ma qualcosa un giorno cambia dentro il cuore di Firmino, arriva la consapevolezza. La sua esistenza non è come la vuole, e che cos'è? Un libricino scritto veramente con arte, un topo che è in realtà un uomo e si fa domande, e vive, sopravvive, e soffre..senza darsi pace. Ma soprattutto una ricerca di condivisione, di crescita, di amore, di anima, che non sempre, purtroppo, nella vita si trova.

"sapevo benissimo cosa significava essere innamorati di immagini che erano frutto della fantasia"
"una creatura errante nel giardino del rimorso"
"preferirei morire piuttosto che dimenticare"
"la verità è che non sono mai stato a posto con la testa. Solo, non combatto contro i mulini a vento. Faccio di peggio: sogno di combattere contro i mulini a vento, muoio dalla voglia di combattere contro i mulini a vento, persino, immagino di aver combattuto contro i mulini a vento"
"se c'è un merito da riconoscere alla letteratura è che infonde un senso di fatalità. Niente, più di una vivida immaginazione, riesce a privare una persona del suo coraggio"
"io invece sopravvivevo a tutti loro e, di contro, morivo migliaia di volte. Ho percorso la vita trascinandomi dietro una bava di paura luccicante come una lumaca. Quando morirò davvero sarà una delusione"
"riesco meglio con i versi in cui Macbeth dice che la vita è una storia raccontata da un idiota, che non significa nulla: bastano, più o meno, un po' di squittii patetici. Rido, per non piangere. Cosa che, naturalmente, non mi è possibile fare. Come ridere, d'altro canto, se non nella mia testa, dove quel riso è più doloroso delle lacrime"
"ero così capace di sentire un'intensa scarica d'emozione, che ormai mi infiammava come la Cavalcata delle Valchirie di Wagner"
"l'amore non corrisposto fa male, ma l'amore che non può essere corrisposto riesce davvero a buttarti giù"
"sotto il profilo psicologico ubriacarsi è di gran lunga più utile di quanto la gente non creda"
"avevo appreso dalle mie letture che si possono fare cose davvero orribili quando si è annoiati, cose che fatalmente ci rendono infelici. In realtà, quelle cose si fanno proprio con l'intento di diventare infelici, in modo da non dover più essere costretti a provare noia"
"la differenza tra assumere una maschera, che è sempre un'occasione di libertà, e averla imposta è la stessa che intercorre tra un rifugio e una prigione"
"non era rimasto granchè da leggere, solo qualche noioso libello d'argomento religioso, che comunque lessi"
"i ratti non hanno lacrime. Arido e freddo era il mondo, e le parole meravigliose"

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Nota

Questo blog rappresenta una raccolta di opinioni personali e pertanto soggettive. Le foto delle copertine sono tutte tratte da web.