Victor Gischler - Black City

Victor Gischler è un autore che scopro da poco e che mi ha letteralmente conquistata. Il suo modo di esprimersi, crudo, diretto, con frasi scandite e d'effetto, somiglia molto a quello di Lansdale, ma ha qualcosa di diverso, qualcosa che mi affascina di più.
Black City è un romanzo che consiglio a tutti gli amanti del noir all'americana. Un mix di violenza, alcol, go go girls, belli e dannati, sparatorie e sesso. Ma raccontati con il genio di un autore che non fa trasparire sentimenti negativi, ma piuttosto condimenti duri e spietati che lasciano comunque leggerezza.


Molte sono le cose da dire a proposito dell'edizione italiana di Black City. Prima di tutto la copertina: una ragazza che somiglia molto a una vampira, con un rigolo di sangue che le cola da un lato della bocca carnosa. Il libro non parla di vampiri, ma di un'immaginaria fine del mondo. E nelle librerie italiane è collocato nel settore vampiri. Perché mai la Newton ha preso una decisione simile? Per me resta un mistero.
E il titolo? L'originale, Go-go girls of the Apocalypse, è azzeccatissimo. Che motivo c'era di cambiarlo e adattarlo all'italiana? Neanche Victor lo sa!

La storia è quella di Mortimer Tate, un uomo che è appena stato lasciato dalla moglie e che, in prossimità di eventi sconvolgenti che stanno portando alla fine del mondo, si rifugia per nove lunghi anni su una montagna, lontano da tutto e da tutti. Ma decide di scendere, il richiamo della vita nel mondo è troppo forte, e lui si ritrova, a poco a poco, catapultato in una realtà che non conosce né riconosce più. Il lettore si trova così alla scoperta di fatti e vicende come se fosse quasi il protagonista stesso, procedendo passo passo verso una trama che, capitolo dopo capitolo, si fa sempre più fitta ed intricata. Compagni d'avventura saranno Bill, un temerario cowboy dall'aspetto duro e divertente, e Sheila, una minorenne che per vivere fa la spogliarellista d'occasione. Un trio vincente, che non si lascia spaventare dal mondo che è ormai tutto sottosopra, dove le donne hanno più palle degli uomini, le sparatorie e le uccisioni sono all'ordine delle ore, gli uomini si sono trasformati in cannibali (e non solo) e l'America è ridotta a un cumulo di macerie. Un libro fantasiosio, che ad ogni capitolo regala emozioni che si susseguono a grande velocità, lasciando gli occhi del lettore incollati alle pagine e la mente totalmente travolta dalla curiosità.
Un libro che sembra un film americano di quelli tosti, che lasciano col fiato sospeso fino alla fine, una fine ancora americana ma che regala energia e voglia di ricominciare e fare "un altro giro".
Un grande noir, non c'è che dire! Davvero emozionante.

"Ho più paura di non aver niente da fare che di tutto il resto"
"Devi avere qualcosa da fare!"
"La quantità è di per sé una qualità" J.S.
"L'emozione non ha freni!"

1 commenti:

claudia garage ha detto...

ringraziami almeno che se non c'ero io te Gischler lo scambiavi per una marca di yogurt del sud-tirol!!!! :-PPPPPP

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Nota

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