Philippe Besson - E le altre sere verrai?


Questo libro (e autore) mi ha letteralmente conquistata. Attirata dalla copertina raffigurante un quadro di Hopper, sul quale l'autore ha ricamato una storia, l'ho preso appena visto sullo scaffale e letto velocemente. Besson immagina Louise, la donna con l'abito rosso, e gli uomini che fanno parte della sua vita, creando una fitta trama di sentimenti, paure, debolezze, affetti, tenerezze, ingiustizie, sofferenze. I sentimenti che prevalgono dunque nelle storie d'amore, ma anche nell'amicizia profonda e nella stima. Descritti come sospiri intervallati (pensieri uniti gli uni agli altri), lasciano dentro commozione, desiderio, a tratti ardore e fonda devastazione. Louise è una donna innamorata, che ha sofferto molto e soffre molto. Alcuni pensieri appaiono toccanti, laceranti, se si è vissuto qualcosa di simile alla storia, se si ha amato nella propria vita un uomo o una donna che non ti vogliono, o che ti lasciano, o che non ti scelgono, mai. Dolorosa e lacrimevole per me in alcuni punti, lascia un po' di amarezza, ma le descrizioni dell'attesa, della speranza e dell'ingenuità dell'amore che sono attraversate da un filo (troppo debole) di raziocinio, sono dipinte con purezza. Dall'altra parte una profonda amicizia, quella di Ben, il barista. Un uomo forse innamorato, ma prima di tutto amico di Louise. Che la conosce, la scruta, gioisce delle sue gioie. E Stephen, l'ex di Louise, che una sera varca la porta del bar, dopo lunghi anni di silenzi ed assenze, al posto di Norman, che quella porta non la varcherà forse più. Un ritorno? Una fiamma che si riaccende? O forse soltanto una speranza di lieto fine inaspettata? Un libro comunque positivo, nonostante i dolori e le separazioni, profondissimo e scritto in modo intelligentemente elegante. Un quadro la cui bellezza parla da sola, che si rinnova nella percezione soggettiva dell'autore, lasciando vivere dei colori fermi seppur in movimento, attraverso occhi e cuore suoi e di chi lo riesce a carpire. Notevole.  

"ciò che conta è salvare l'essenziale"
"a volte si parla troppo in fretta"
"i miracoli non sono di competenza esclusiva della Bibbia"
"non è mai facile ritrovarsi dopo anni"
"ci si esime dal far male"
"ci sono ricordi che sciupano il piacere delle gioie"
"assumersi la responsabilità di un fallimento è il modo più sicuro per non farselo rimproverare"
"si va verso chi piange come nessun altro"
"quando si è taciuto una volta, si tace per sempre, anche se si giura, la mano sul cuore, che la prossima volta si parlerà"
"i matrimoni di convenienza non dovrebbero mai perdere di vista quanto devono, per l'appunto, alla convenienza"
"inutile perpetuare il dispiacere"
"la disperazione a volte fa i propri comodi"
"i figli sono la misura più precisa e crudele del tempo che passa"



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Nota

Questo blog rappresenta una raccolta di opinioni personali e pertanto soggettive. Le foto delle copertine sono tutte tratte da web.