Massimo Carlotto - Arrivederci amore, ciao

Massimo Carlotto è un autore indescrivibile, davvero unico nel suo genere e imparagonabile ad altri scrittori in Italia. Leggerlo è sempre piacevole, scorre che è un piacere anche se i suoi libri non sono tutti recenti. Come questo. Arrivederci amore, ciao è un romanzo splendido, anche se fatico sempre a chiamare "romanzi" i libri di Carlotto, un autore che ti schiaffa la realtà in faccia senza mezzi termini, velocemente e anche a volte in modo crudele ma sempre efficace.

Arrivederci amore, ciao è una storia dura. Il protagonista è un ex parlamentare che tradisce i suoi compagni, uccide il suo socio/amico e poi scappa,  sfrutta uomini, donne e situazioni soltanto per il suo tornaconto personale, non esita a rubare o ammazzare anche per noia, usa il suo fascino e la sua abilità intellettiva per riuscire a diventare sempre ciò che vuole. Un personaggio perfettamente delineato e incanalato nella sua parte, che descrive la sua vita con azione e senza troppi giri di parole, estremamente cinico e spietato, immerso nella sua realtà del Nord Est come fosse una seconda pelle, tra favori e criminalità, incoscienza morale e freddezza. Un uomo da odiare ma da ammirare che riesce a farsi amare totalmente nell'intreccio.



Lasciamo la moralità alle spalle di un'epoca che non esiste più ma che si ripete sempre e sfruttiamo tutto ciò che si può: i contatti del carcere, gli ex colleghi, soci e poliziotti, criminalità organizzata, imprenditori schiavi del gioco e della droga, mogli disposte a tutto pur di salvare la faccia, donne succubi di una mentalità bigotta, soldi e corruzione, che possono portare ad arricchirsi con qualche piccolo sacrificio che però non è mai troppo grande per un cuore sterile.
Verso la fine apparirà mai la redenzione? Leggendo un libro di Carlotto, e conoscendo l'autore, la prima cosa che vien da pensare è: no. E infatti. Un uomo crudele rimarrà sempre un uomo crudele, anche se come sottofondo musicale l'aria è piena delle voci di Caterina Caselli o di Lucio Battisti. E Roberta? L'incarnazione perfetta della donna veneta bigotta, tutta casa e chiesa, matrimonio, figli e cazzate. Sembra di vederla, di toccarla, la si può quasi accarezzare con ribrezzo non solo del protagonista ma anche mio... quante donne esistono ancora così nel Nord Est? E' pieno. E quante tristezze deve ancora sopportare la mente ottocentesca della vita? Troppe.

Io amo Carlotto. E questo è uno dei suoi scritti più belli. Assolutamente da leggere, da rileggere, da comprare, da avere!

"di una donna che non aveva intenzione di succhiarmelo e di farselo sbattere nel culo non sapevo davvero cosa farmene. Però aveva tante altre qualità, e visto che volevo sposarmela non ne facevo una malattia"

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Nota

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