Lee Hunt - Il vampiro di New York

Lee Hunt mi ha sorpresa. Ho comprato questo libro al volo, in stazione, per avere una lettura leggerissima durante un piccolo weekend. E invece la lettura non è stata leggera perché questo autore, in una trama intricata, ficca dentro anche dei gran pezzi di storia e non dà modo di staccare il cervello :)
Poco male perché, dato l'argomento frivolo, il libro non è affatto così frivolo, anche se questo genere di romanzi non sono proprio il mio genere :)

La vicenda abbraccia tre epoche, in cui i protagonisti di ognuna finiranno per non coesistere l'uno senza l'altro. Esiste un vampiro, ovviamente, che è Dracula (anzi, come precisa lui, Draculia). Esiste una giovane fanciulla cui il vampiro ha ammazzato il padre e che lo sta cercando. Esiste una detective donna che si spaccia per un uomo che la aiuta a farlo. Ed esiste l'epoca moderna, una New York affollata, in cui una archeologa si trova coinvolta in un oscuro caso di omicidio risalente alla metà del 1800... In tutto questo si scopre la leggenda dei dampiri, ancora più cattivi dei vampiri (ma chi l'ha detto che i vampiri sono cattivi?), figli di un vampiro e di una donna umana. 



I capitoli si susseguono lenti e la scrittura ha uno stile molto anglosassone. Grandi descrizioni dei luoghi, delle persone, dei sentimenti, e molte nozioni di storia del passato e del presente si affiancano a esposizioni della cultura di anni diversi, con una speciale attenzione ai cambiamenti politici, sociali e urbani di Londra e New York. Le vicende si snodano dietro un delitto avvenuto nel 1863: un ufficiale della Marina che ha, infilata nello stomaco, una moneta d'oro coniata proprio in quell'anno. I delitti successivi avverranno nel presente, e tutte le vittime avranno nello stomaco una moneta simile a quella, ma di cioccolato. 

Il presente ed il passato si intrecciano dunque, insieme alla cultura fantascientifica dei vampiri e dei dampiri, creature dalla vita eterna, e solitaria, affrante da "un terribile sonno che rallenta l'esistenza fino a interromperla completamente e che tuttavia spinge verso un'eternità priva di sogni".
Un Dracula descritto come un gentleman, pacato, elegante, serio, colto, ricco, ben vestito e dall'ottima educazione morale. Affascinante dunque, da lasciare il lettore affascinato.

Un libro che ad ogni modo consiglio agli appassionati, perché chi non ama i vampiri non può esserne in alcun modo coinvolto emotivamente, nonostante la capace scrittura dell'autore. Lo vedrei, ad ogni modo, adatto per un film.



4 commenti:

LaLeggivendola ha detto...

Potrebbe risultare interessante, anche se vedendolo in libreria non l'avrei neanche sfiorato... Dannata vampiro-mania, che rischi di farmi perdere libri belli!

loveandbooks ha detto...

E' particolare. Non si può dire che sia un libro profondo, però alcune nozioni sono un buon spunto di approfondimento e di crescita. Non banale insomma!

Anonimo ha detto...

Non sono totalmente d'accordo perchè sembra una ripresa del Dracula di Stoker e qualche elemento con jack lo squartatore, i capitoli sono molto brevi e scorrevoli lato positivo,però la trama è molto semplice quasi banale e talvolta il linguaggio è troppo gergale e certe battute troppo scontate, e indugia a volte troppo nelle descrizioni delle strade, dei percorsi di new york qundi è si una lettura frivola.

loveandbooks ha detto...

Un punto di vista interessante il tuo, ma il concetto di "frivolezza" non è universale. Ad Esempio, io trovo più frivola Claudia Gray, che forse inserisce una trama più avvincente ma quanto a contenuti è vuota, non c'è nulla, si capisce che è un'autrice povera e senza cultura, a differenza di Hunt, che forse non è quello che si può definire un uomo decisamente colto, ma sicuramente ha degli interessi e questo comunica più profondità. Le descrizioni di Londra e New York sono affascinanti, e arricchiscono il testo, che forse può apparire a tratti noioso, ma lo rendono più pieno per chi in quelle città ci ha viaggiato e vissuto. Poi è solo il mio punto di vista :)

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Nota

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