Ian Sansom - Il caso dei libri scomparsi

La copertina quasi anticata di questo libro è decisamente affascinante. L'ho comprato anche se solitamente non sono molto attratta dai gialli, anche se soft come questo.
La storia è quella di Israel, un laureato in lettere, tipico uomo british, che vive a Londra con fidanzata super impegnata al seguito, mangia sempre fuori, è un quasi fallito lavorativo, non vede altro che il cibo di Londra, il caffè di Londra, le botteghe di Londra, gli abiti costosi di Londra, ecc. Israel, un uomo non proprio bello e un po' rotondo ma molto colto, che sogna di diventare il bibliotecario di un'importante bibilioteca, si ritrova ad accettare un lavoro in Irlanda del Nord, e ad affrontare un viaggio che non sarà per nulla quello che si aspettava. Il giorno del suo arrivo infatti, si accorge che la biblioteca in cui doveva prestare servizio temporaneo come bibliotecario è chiusa, non c'è nessuno, ma proprio nessuno! E in aggiunta i libri non ci sono! 15.000 volumi sono stati portati via all'insaputa di tutti, insomma qualcuno li ha rubati! 


Israel, per varie vicessitudini, si ritrova senza lavoro, senza soldi, senza abiti decenti ed è costretto ad accettare un incarico molto diverso da quello che credeva: bibliotecario di un bibliobus (un camion che dovrebbe ospitare i volumi rubati e che percorre ogni giorno un tot di fermate, come un autobus vero e proprio, ma nel quale si legge!), un furgone scassato da rimodernare, senza libri e davvero difficile da guidare! Il tutto è contornato dai personaggi bizzarri (e per di più irlandesi!) del piccolo paesino di Tundrum: gente che parla con un accento non proprio esaltante, non si veste alla moda, non conosce il minimo linguaggio scolastico, lo giudica un cittadino snob, non si fa gli affari suoi ma soprattutto la cui conoscenza culturale è decisamente inferiore alla norma. Israel si sente perduto, estraneo ed escluso. Talmente diverso, impacciato, un elegante uomo un po' sfigato immerso nella campagna irlandese costantemente allagata dalla pioggia, senza aiuti, senza la sua fidanzata (che nemmeno risponde al telefono) e con un incarico che deve portare a termine per poter avere i soldi per tornare nella sua cara Londra e bersi, finalmente, una tazza di caffè decente. 
Il personaggio molto english man viene ben delineato dall'autore, e anche la diversità con la gente d'Irlanda (ma non sono troppo sicura possa corrispondere a una visione realistica). L'amore per i libri traspare ma non è così forte da conquistare. L'alone che si può quasi toccare in ogni pagina è opaco, poco luminoso e non mi ha convinta più di tanto. Il giallo è molto soft e forse più adatto a me ma ancora soft, tiene incollati alle pagine ma senza quella suspance breve che deve esserci, i periodi che dovrebbero arrivare al clou sono lunghissimi e fanno quasi passare la voglia di scoprirlo questo clou...il linguaggio poi è talmente semplice che potrebbe essere letto da un bambino delle medie, anche se i riferimenti letterari, artistici e televisivi sono molti e riportati con un numerino alla fine del libro. Un personaggio debole, che riuscirà a risolvere il mistero per caso, senza alcuno spirito investigativo, e che, data la mancanza di carattere voluta dall'autore, non mi ha lasciato granché. Un libro leggero, se non leggerissimo, da leggere per svago, ma non aspettatevi nulla di più. Non è un gran giallo, non è un gran romanzo. La copertina cita Alexander McCall Smith e il suo personaggio forte Precious Ramotswe. Nessun tipo di paragone può essere, a mio avviso, fatto. Per caso o per fortuna, Precious è una donna di carattere, Israel è un uomo privo di personalità. Rimane una bella idea, ma che poteva essere meglio sviluppata dall'autore.


2 commenti:

Sabina Fragola ha detto...

Ho questo libro tra i non iniziati da tanto tempo...ho letto le recensioni e come vedo anche dalla tua sono tutte un Nì: l'idea è buona ma poteva essere sviluppata meglio...prima o poi dovrò leggerlo anche io per rendermene conto personalmente..:-)

loveandbooks ha detto...

Ciao, l'idea dei libri che spariscono e lui che deve ritrovarli è carina ma la genialata è la biblioteca-bus itinerante, non mi sarebbe mai venuta in mente una cosa del genere e dovrebbero realizzarla davvero, sarebbe stupendo! Però il resto è abbastanza scadente, il protagonista è troppo british e piuttosto scialbo, una personalità quasi inesistente e il vero complice vincente è sempre il caso...non so, ma non credo che leggerò gli altri suoi libri...

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Nota

Questo blog rappresenta una raccolta di opinioni personali e pertanto soggettive. Le foto delle copertine sono tutte tratte da web.