Barbery Muriel - L'eleganza del riccio






L'eleganza del riccio mi è stato regalato. Ovviamente ero curiosa di leggerlo, perchè avevo letto la copertina e mi era parsa interessante. Ne è valsa la pena, e sicuramente è un libro che consiglio.

La storia è quella di una donna comune, il "riccio" appunto. Una donna che di mestiere fa la portinaia, ma di un condominio dove gli inquilini sono "gente molto importante".
Renè è il riccio, protagonista di questo romanzo, una donna grassa, brutta e goffa, che passa inosservata (se non per queste tre caratteristiche lampanti a tutti), che vive nella sua guardiola insieme a un gatto di nome Lev. Una donna intelligente e brillante, ricca di sentimenti, amore per l'arte, la letteratura, la filosofia, la cultura e ogni cosa che accresce anima e cervello.
Così, di nascosto da tutto e da tutti, accanto alla scrivania, nascosti da riviste che una portinaia normalmente dovrebbe leggere, ecco apparire libri di Tolstoji, di filosofia, di arte e cultura giapponese, di letteratura. E la sua vita? Cos'è? Una menzogna, un non voler apparire per quella che è per paura di essere scoperta, giudicata, non capita e forse amata..una donna forte ma fragile, ambigua e sensibilissima, che nelle sue riflessioni di estraneità del mondo fa sorridere e ci conforta..come le sue divagazioni sulle nobili donne e la loro scarsa conoscenza della grammatica..o i figli rampolli della Parigi-bene, che all'orizzonte hanno studio, lavoro, casa, famiglia programmata..per un futuro sicuro.



Una tristezza mista a rammarico per il non aver voluto cambiare la sua vita, ma velata di malinconia, di tenerezza e di compatimento sociale per il mondo, di dolcezza.
Renè è una donna che può dare tanto, ma dopo la morte del marito quel tanto è rimasto tutto chiuso dentro di lei, e si è trasformato in paura. Lei ha paura di mostrarsi, di vivere..e a volte anche di sognare! E poi c'è Paloma, una bambina di 12 anni, intelligente e che si sente diversa dalla sua famiglia, con la quale non riesce a condividere nulla..e che si butta nei suoi libri, nello studiare le persone, i suoi gatti, le abitudini dei condomini e via dicendo. Ma questo non basta, perchè lei ha deciso che il giorno del suo compleanno si ucciderà. 
Queste due figure femminili, in diversi anni ed esperienza d'età, vivono lo stesso dramma. La solitudine associata alla mancanza di condivisione..perchè se da una parte la collettività si è evoluta, dall'altra esclude coloro che si sentono e sono "diversi" perchè non corrispondono a uno stereotipo ben definito di cittadino..la portinaia deve essere ignorante, brutta e goffa, una bambina di 12 anni deve passare comunque inosservata altrimenti possiede disturbi psicologici che vanno assolutamente curati. Un uomo le farà incontrare, un uomo colto, intelligente, appassionante, che non bada all'apparenza delle cose, che vede al di là, che osserva i piccoli mutamenti interiori e li arricchisce come può. Un uomo che cambierà la storia di due vite così diverse, e anche della sua.
Il romanzo non è a lieto fine. Scontato? Non direi. Molto profondo se paragonato alla narrativa contemporanea, ci sono delle frasi che rimangono nel cuore, delle considerazioni interessanti e che fanno riflettere. Renè ha paura, e proprio mentre la sua paura sta svanendo, proprio mentre ha trovato quello che credeva non esistesse per lei nella vita, quando comincia a scoprire cosa significa condivisione, passione, amore, vita..muore. Renè muore, per un sogno o un incubo del passato che la travolge, la sconvolge, le fa chiudere gli occhi per sempre.
Ma la sua morte porterà un cambiamento in alcune persone, la sua assenza si farà notare nel cuore di chi, in qualche modo, anche se per poco tempo, l'ha amata e la ama ancora.
Trovo la scelta della bambina di non uccidersi alquanto banale, si capisce fin dall'inizio che non lo farà. Anche le sue riflessioni sono troppo profonde per una bambina così piccola, mancanza da parte dell'autrice di un'immedesimazione. Questo lo trovo lacunoso, forse perchè non amo molto le cose irreali. Ad ogni modo il messaggio è chiaro e se vogliamo geniale: la vita vale la pena di essere vissuta, qualunque essa sia, perchè ogni giorno che passa potrebbe essere tardi per farlo. 
Vi lascio qualche frase, sperando di farvi venire voglia di leggerlo..davvero, ne vale la pena!

"chi persegue eternità raccoglie solitudine"
"come fa l'ombra a brillare?Brilla, punto e basta!"
"la verità ama soprattutto la semplicità della verità"
"fatevi una sola amica ma sceglietela con cura"
"forse essere vivi è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono"
"bisogna che qualcosa finisca, bisogna che qualcosa cominci"
"alcune persone sono incapaci di cogliere l'essenza della vita e il soffio intrinseco in ciò che contemplano, e passano la loro esistenza a discutere sugli uomini come si trattasse di automi, e sulle cose come se fossero prive di anima e si esaurissero in ciò che di esse si può dire, sulla base di ispirazioni soggettive"
"l'Arte..quando dico Arte bisogna intenderci: non parlo dei capolavori dei maestri. Nemmeno Veermer mi fa amare la vita. E' sublime, ma è morto. No, io penso alla bellezza nel mondo, a ciò che può elevarci nel flusso della vita"
"toccai un libro per la prima volta. Avevo visto i più grandi della classe cercarvi all'interno tracce invisibili, come mossi dalla stessa forza e, sprofondando nel silenzio, attingere dalla carta morta qualcosa che sembrava vivo"
"potrebbe essere un'interessante esperienza fenomenologica indagare i motivi per cui alla coscienza di alcuni non appare ciò che invece appare alla coscienza di altri"
"chiaramente a lei non sarebbe mai venuto in mente che qualcuno potesse avere bisogno di silenzio. Non credo si renda conto di come il silenzio serva a penetrare dentro di sè, di come sia necessario a chi non si interessa unicamente al mondo esterno, perchè dentro di lei c'è caos e rumore come fuori, in strada"
"Sì, l'universo tende segretamente alla vacuità, le anime perdute rimpiangono la bellezza, l'insensatezza ci accerchia. Allora beviamo una tazza di tè. Scende il silenzio, fuori si ode il vento che soffia, le foglie autunnali stormiscono e volano via, il gatto dorme in una calda luce. E, a ogni sorso, il tempo si sublima"
"Come scorre la vita dunque? Giorno dopo giorno ci sforziamo con risolutezza di fare la nostra parte in questa commedia fantasma"
"e così divenni un'anima istruita che attinge dai segni scritti la forza di resistere alla sua natura"
"la nostra capacità di manipolare noi stessi perchè lo zoccolo delle nostre credenze non vacilli neanche un pò è un fenomeno affascinante"
"per chi beneficia dell'indugenza della vita, l'obbligo del rigore nella considerazione della bellezza non è negoziabile. La lingua, ricchezza dell'uomo, e i suoi usi, elaborazione della comunità sociale, sono opere sacre"
"quando sono angosciata mi ritiro nel mio rifugio. Non c'è nessun bisogno di viaggiare, mi basta raggiungere le sfere della mia memoria letteraria e il gioco è fatto. Quale distrazione più nobile, quale compagnia più amena, quale trance più deliziosa di quella letteraria?"
"quando le righe divengono demiurghe di se stesse, quando assisto, come un miracoloso insaputo, alla nascita su carta di frasi che sfuggono alla mia volontà e che si imprimono sul foglio mio malgrado, esse mi fanno conoscere quello che non sapevo nè credevo di volere, gioisco di questo parto indolore, di questa evidenza non calcolata, e del fatto che seguo senza fatica nè certezza, con la felicità delle meraviglie sincere, una penna che mi guida e mi porta. Allora accedo, nella piena padronanza di me stessa, a un oblio che confina con l'estasi e assaporo la beata quiete di una coscienza spettatrice"
"non vediamo mai al di là delle nostre certezze e, cosa ancora più grave, abbiamo rinunciato all'incontro, non facciamo che incontrare noi stessi in questi specchi perenni senza nemmeno riconoscerci. Se ci accorgessimo, se prendessimo coscienza del fatto che nell'altro guardiamo solo noi stessi, che siamo soli nel deserto, potremmo impazzire"
"io credo che la grammatica sia una via d'accesso alla bellezza"
"l'evocazione degli alberi, della loro maestosità indifferente e dell'amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall'altro invece quanto siamo degni di vivere, perchè siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice"
"sprecare tanta energia per comprare in svendita dei foulard o dei guanti che, ciò nonostante, costano ancora quanto un Van Gogh è davvero stupefacente"
"non c'è niente di più spregevole del disprezzo dei ricchi per il desiderio dei poveri"
"adesso so quello che dobbiamo vivere prima di morire: posso dirvelo. Prima di morire, quello che dobbiamo vivere è una pioggia battente che si trasforma in luce"
"questa mattina capisco cosa significa morire: nel momento in cui scompariamo sono gli altri a morire per noi; questa mattina non ha più senso di ieri. Ma io non rivedrò più quelli che amo, e se morire è questo, hanno ragione a dire che è una tragedia"
"l'importante non è morire, ma cosa si fa nel momento in cui si muore"
"stasera, ripensandoci, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai"



1 commenti:

kicka ha detto...

seguendo il tuo consiglio l'ho letto, ma la fine mi ha fatto stare male, non me l'aspettavo

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Nota

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