Khaled Hosseini - Il cacciatore di aquiloni

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Ho preso Il cacciatore di aquiloni in biblioteca (anche se mai lo avrei comprato) più per curiosità che per altro. Su Anobii infatti è stato letto da oltre 25 mila utenti e il libro ha avuto ben 36 ristampe in meno di tre anni. Un romanzo che è anche verità sull'Afghanistan, una terra troppo lontana per essere compresa, di cui i media hanno parlato talmente tanto che ormai ci sembrava di saper tutto, uno Stato considerato e non considerato, bistrattato ma che riesce a sopravvivere tuttora, nonostante le sue piene infelicità.

Khaled Hosseini si fa portavoce della sofferenza di un Afghanistan stanco della sua povertà, facendo conoscere al lettore i vari aspetti di questa terra travagliata. Il protagonista è infatti un ragazzino, Amir, figlio di un ricco esponente afghano, che vive in modo agiato, in una bella villa, amato e rispettato da tutti. La mamma di Amir è morta di parto, il padre Baba è talmente dinamico da badare poco al figlio così diverso da lui, Amir passa tutto il suo tempo tra i libri e la scrittura e in compagnia del suo amico-servo hazara Hassan, un ragazzino della sua età.

Hassan è molto più simile al padre di lui, ma è soltanto un servo, non sa leggere né scrivere, si occupa della colazione e degli abiti di Amir, e delle faccende domestiche insieme a suo padre Alì. Amir racconta l'atmosfera ovattata del suo Afghanistan, dove una grande villa protegge dai dispiaceri e dalla povertà, dove la sua vigliaccheria è velata da una distinta classe sociale che, in molti casi, si può permettere qualche lusso. I due ragazzi crescono insieme ma Amir è in grado di gestire una cultura che Hassan non ha, dimostrandosi molto meno amico di quello che Hassan possa credere. E' infatti quando i due si trovano davanti dei teppisti che il vero carattere di Amir esce fuori. Lui non è in grado di difendere Hassan, non vuole, ha paura, Hassan è davvero l'amico così grande che ha sempre creduto di avere?

La guerra porta cambiamenti sociali forti, Amir e il padre Baba, dopo la rottura con Alì e Hassan, sono costretti a scappare in America. Baba trova lavoro come meccanico, Amir invece studia per diventare uno scrittore. Un giorno riceve una telefonata di un vecchio amico di Baba, che lo incita ad andarlo a trovare in Pakistan. Amir accetta, e si trova coinvolto in una serie di eventi più grandi di lui che lo porteranno a una lenta espiazione, a un forte cambiamento interiore e a un capovolgimento netto della sua vita. Il tutto, con a fianco una donna, la prima donna della sua vita: Soraya. 

Un romanzo scorrevole, che si fa leggere in fretta, in cui la trama è ben inserita nel contesto storico e sociale. Interessanti tutte le nozioni dell'Afghanistan, dal modo di vivere alle tradizioni, dalla dittatura allo spiraglio di nuova pace interrotta con l'arrivo dei Talebani, dall'approccio delle relazioni in famiglia e di coppia, la differenza di classi sociali, i rapporti tra padri e figli totalmente diversi da come li conosciamo noi. E sullo sfondo gli aquiloni, un gioco che diventa prestigio sociale tra i ragazzini, ma anche pretesto per unire i cuori delle persone a cui si vuol bene.

Sicuramente valido anche se non eccezionale, presenta diversi buchi, come se verso la fine l'autore dovesse a tutti i costi lanciarsi verso la conclusione. Le lunghe descrizioni dell'adozione vengono protratte per diverse pagine per poi interrompersi all'improvviso come se, di punto in bianco, fosse diventato tutto facile. Un libro che sicuramente consiglio per i suoi spunti su un mondo talmente lontano da noi perché troppo difficile da immaginare e comprendere, in cui alcuni avvenimenti raccontati fanno rabbrividire (la lapidazione pubblica come pretesto di divertimento durante l'intervallo di una comune partita di calcio allo stadio, ad esempio), ma che sono anche veri e reali e che tutti dovrebbero conoscere. Insomma sicuramente non stupido anche se, a mio modesto parere, forse 36 edizioni sono un po' troppe.



1 commenti:

tutto musei ha detto...

Carino, ma non all'altezza del successo che ha avuto.

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Nota

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