Greg Dawson - La pianista bambina

Un libro piacevole ed interessante, anche se a tratti doloroso, questo di Greg Dawson. Ho deciso di comprarlo dopo aver letto poche righe della prima pagina. Uno di quei romanzi che ti conquistano all'istante, in cui capisci che la scrittura è simile al tuo stato d'animo e ne hai bisogno per sentirti appagata.

Non si tratta di un romanzo inventato ma di una storia vera. L'autore ripercorre la vita della madre e della sorella, due ebree ucraine scampate miracolosamente allo sterminio nazista. Lo fa esprimendo dolore e rammarico, commozione, affetto e profondo rispetto. L'amore per la famiglia, la madre Russia, la musica, l'indipendenza si fanno voce disperata in un racconto che diventa lungo e incolla gli occhi alle pagine. 
La storia di Zhanna e Frina, due bambine prodigio del pianoforte, a cui la musica ha salvato la vita.



Cresciute nella cittadina di Kharkov, le due bambine frequentarono già da piccolissime il prestigioso conservatorio di Mosca, avevano un padre caramellaio e una madre dolcissima. Ma le cose nel tempo cambiarono, ancor prima dell'evento nazista, ancor prima che Hitler invadesse l'Ucraina con le sue truppe (e Stalin lo lasciò tranquillamente fare). Lo sterminio degli ebrei ucraini avveniva lungo fosse sperdute nei campi e nelle gas mobili, dei camion attrezzati per l'uso, le prime vere e proprie camere a gas. I campi di concentramento di Auschwitz e Trerblinka erano lontani, quando la Russia vide morire i primi milioni di ebrei in Ucraina. Zhanna e Frina si salvarono miracolosamente, riuscendo a sfuggire alla marcia sotto la neve, a digiuno e senza possibilità di fermarsi, che durò lunghi giorni e notti, portando ignari (o quasi) ebrei a morire lungo Drobitsky Yar. La vita di Zhanna valse l'orologio da panciotto del padre, a cui un giovane soldato non riuscì a dir di no. 
Le due bambine, di appena 12 e 10 anni, attraversarono mezza Russia tra bombardamenti, avvistamenti antisemiti, nazisti e spie, per riuscire a trovare un posto sicuro e un luogo dove poter farsi dei documenti nuovi e cambiare nome. Senza soldi, senza famiglia, senza abiti caldi e soprattutto senza musica. Il violino del padre era come un componente della famiglia e fu rubato senza pietà. Il pianoforte rimase nella loro vecchia casa, che furono costrette ad abbandonare. Ma Zhanna conserva, nella tasca interna del cappotto, lo spartito con il volto di un giovane Chopin dell'Improvviso fantasia. Il solo ricordo che ha della sua giovane vita spezzata. Tra incontri, colpi di fortuna, bombardamenti, paure, fame, freddo, preghiere, le due riusciranno a cambiare nome e a cominciare finalmente una nuova vita. In Germania viene riconosciuto il loro talento, improvvisano e suonano per i nazisti con tutto il loro orgoglioso odio, ma anche, una volta terminata la guerra, per centinaia di ebrei sopravvissuti al massacro. 
Zhanna non dimenticherà mai la sua calda Russia, in cui cercherà di tornare a tutti i costi, come un cieco di fronte a un amore che non riesce a dimenticare. Sarà la sorella a fermarla, e a salvarle la vita.
Grazie all'incontro con un soldato americano, riusciranno ad approdare a New York e a coronare finalmente il sogno della loro vita: una borsa di studio al prestigioso conservatorio di Juilliard.

Una storia vera, raccontata in modo davvero realistico dal figlio di Zhanna, Greg. Un americano ancorato alle sue origini e desideroso di portare alla luce la storia terribile della sua famiglia. Una storia mai raccontata tra le mura di casa, ricoperta di un alone di mistero per tutta la sua crescita. Una storia che voleva essere cancellata con la rinascita di Zhanna e Frina, due musiciste affermate e quotate, che hanno fatto dell'arte della musica la loro vita, e a cui l'arte ha reso la possibilità di vivere.
Splendido, assolutamente da leggere.




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Nota

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