Jostein Gaarder - La ragazza delle arance


Gaarder mi è entrato nel cuore fin dal primo libro che ho letto: il mondo di Sofia, il più noto a tutti. Ma Jostein riesce a trasmettere emozioni in tutti i suoi libri, che ho sempre trovato piacevolissimi. Una lettura più per ragazzi (o per giovani adulti, o per adulti rimasti un po' bambini), ma profonda, estremamente comunicativa ed arricchente.
La ragazza delle arance è una storia d'amore dolorosa. Quella tra un padre che non c'è più, e suo figlio. Il bambino cresce senza suo padre, ma da ragazzo ripercorre le sue emozioni leggendo una lunga lettera che il padre gli aveva scritto tanti anni prima, raccontandogli la sua storia d'amore con sua madre. Gaarder lascia sempre un po' di suspance nei suoi libri, ma chi lo conosce può immaginare prima dove voglia arrivare. E l'arrivo è sempre dolce e caloroso. Un libro se vogliamo triste, ma con una vena di ottimismo che non abbandona mai l'autore e si perde in una scia tenera e malinconica e se vogliamo magica. Il padre e il figlio, nonostante l'impossibilità reale, riescono ad entrare in contatto attraverso la scrittura, che è spesso e volentieri una salvezza.
Non il migliore libro di Gaarder, ma sicuramente molto piacevole. 

"la vita è una lotteria gigante dove si vendono solo i biglietti vincenti"
"non è mai troppo tardi per avere un risveglio"
"coloro che non sanno vivere ora non vivranno mai"
"la vita è breve per coloro che veramente riescono a capire che il mondo intero un giorno terminerà definitivamente"

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Nota

Questo blog rappresenta una raccolta di opinioni personali e pertanto soggettive. Le foto delle copertine sono tutte tratte da web.